Da Bratislava a Milano si cerca di comprendere il fenomeno del terrorismo
Il 27 marzo 2018, all’Università Cattolica, si è tenuto il seminario “From Criminals to Terrorists and back?”, promosso da ITSTIME e Forum Security con Globsec Policy Institute di Bratislava, l’Istituto che coordina il progetto internazionale che coinvolge gli esperti di 11 paesi europei con l’obiettivo di raccogliere, confrontare e analizzare i dati sui detenuti per terrorismo di Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito.
“Le più famose atrocità terroristiche dell’ISIS in Europa, tra cui gli attacchi di Parigi, di Bruxelles, di Barcellona e Londra sono stati compiuti da individui che in passato erano stati coinvolti nella criminalità organizzata e nel commercio illegale.
Quindi investigheremo su tutti gli elementi colpevoli o sospettati di legami col terrorismo in Europa per cercare di capire se esiste davvero una minaccia proveniente dal nesso crimine-terrore”, ha spiegato Matejka di Globsec.
Lombardi ha aggiunto che “il nesso tra criminalità e terrorismo è ancora da esplorare per capire che tipo di connessione c’è tra una biografia di tipo criminale e un percorso di radicalizzazione che sfocia nel terrorismo”. Giovanni Giacalone, di ITSTIME, ha precisato che “le informazioni sulle biografie dei casi sono ancora in fase di acquisizione: stiamo lavorando molto sugli espulsi e ci focalizzeremo sulla storia che ciascuno di essi può raccontare attraverso una dettagliata analisi open source”. Si può letteralmente dire che ormai centinaia di soggetti sono caduti nella rete di ITSTIME realizzata da Nicolò Spada di ITSTIME: una mappatura che si estende per circa 20 anni e che comprende 500 elementi legati al terrorismo di matrice islamica.
Maria Grazia Santini, presidente dell’associazione Forum Security, ha sottolineato l’importanza del progetto ricerca che “al termine diverrà un utile strumento di prevenzione” per comprendere meglio la problematica relazione tra criminalità e terrorismo.
Una relazione funzionale come ha evidenziato Cristina Villa, della Digos milanese, ma opaca posto che “che ad oggi nessuna indagine ha dato dimostrazione dell’esistenza di questo legame perché tutte le indagini hanno riguardato singoli individui, e non ci sono state indagini riguardanti grossi network.”
Secondo Marco De Nunzio, dirigente della sezione criminalità della Polizia di Milano questo incontro ha permesso di affrontare un tema di grande interesse perché “la sfida vincente sarà porre sullo stesso piano sistemi di indagine non convenzionali per strutture che di fatto non sono convenzionali, come criminalità organizzata e terrorismo”.